Frescobaldi Firenze

Una lunga storia come produttori di vini di alta qualità. Poi l'esperienza nel campo della ristorazione internazionale. Infine la voglia di tornare alle radici, nel cuore più antico della città d'origine: Firenze. È la parabola che ha spinto la famiglia Frescobaldi ad aprire un nuovo ristorante in piazza Signoria, all'ombra di Palazzo Vecchio, dopo il successo del locale in via dei Magazzini. Nel nuovo ristorante con 130 coperti tra piano terra, una sala privata al secondo piano, un wine bar e un dehor, il menu è improntato all'italianità, ma con molti accenti toscani. In cucina lo chef Roberto Reatini che, reduce dalla guida del ristorante Frescobaldi a Londra, ha ideato una carta con piatti che molto devono alle sue esperienze in giro per il mondo. Ma anche a sua nonna, che gli ha trasmesso la passione per la cucina.

E proprio come in ogni cucina casalinga, la pasta è fatta a mano dalla brigata del Frescobaldi. Le migliori bottiglie dei vitigni di famiglia, oltre a grandi etichette da tutta Italia, accompagnano i piatti sin dagli antipasti dove accanto ai classici fegatini toscani con i crostini di pollo si trovano il polpo stufato con pomodorini datterino, peperoncino, capperi e olive o le crocchette di granchio con avocado citronette e pepe rosa. Pochi ingredienti ma ben equilibrati per proposte semplici. Una semplicità che ritroviamo anche nei primi: interessanti i maltagliati di farina di grano arso con i fagioli zolfini. Più classici i pici senesi con ragù di coniglio e olive taggiasche o i tagliolini al tartufo nero pregiato. I secondi, sia di carne che di pesce, completano una proposta chiara, che predilige ingredienti del territorio e porta in auge ricette delle tradizione. Il locale, studiato e realizzato da uno studio di design spagnolo, racconta la storia antica di questa famiglia legata a doppio filo a quella di Firenze: come racconta il grande albero genealogico che campeggia sulle mura della saletta al secondo piano. Gli interni in legno, gli arredi classici, la mise en place elegante rendono l'ambiente di pregio ma non formale.

Scritto da Carmela Adinolfi
Classe 1989. Giornalista professionista dal 2017, collabora con La Repubblica dalla redazione di Firenze. Lavora come freelance occupandosi di food, attualità e società.