Cerveteri è un comune del Lazio, in provincia di Roma, di circa 36.000 abitanti. Adagiata sulle colline prospicienti il mar Tirreno, la città è facilmente raggiungibile grazie alla presenza di infrastrutture di collegamento efficienti e rapide. Cerveteri ha origini molto antiche, essendo stata l'antica Caere, capitale etrusca, da cui deriva appunto il nome attuale,ovvero Caere Vetus, distinta dalla Caere Nova, l'attuale frazione di Ceri. La necropoli etrusca della banditaccia è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Umanità da parte dell'UNESCO nel 2004 e le sue tombe attirano numerosi visitatori ogni anno.
Metà della popolazione vive nel capoluogo cittadino, mentre l'altra metà si distribuisce nelle sue frazioni, in particolar modo in quella di Marina di Cerveteri, località turistica sul mare, che, oltre alle classiche strutture ricettive come alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari, offre un articolato panorama di attività sportive. Nella frazione di Furbara, invece, vi è un vecchio aeroporto militare, famoso per essere stato il poligono di tiro nel quale Mussolini mostrò ad Hitler l'efficienza dei velivoli italiani. Il folclore rappresenta un'altra fonte di turismo, soprattutto per l'accuratezza della processione in costume del Venerdì Santo e per la stupenda infiorata in occasione del Corpus Domini. Il settore trainante dell'economia è, quindi, il terziario con le attività legate all'accoglienza e una vivace vita commerciale. Eleganti negozi di abbigliamento e calzature, oreficerie, bar e agenzie di viaggi, si affacciano nelle vie del centro, tra palazzo Ruspoli e la rocca, tra la chiesa di Santa Maria Maggiore e il Granarone, tra casa Grifoni e l'antichissima chiesa di sant'Antonio Abate.
L'agricoltura rappresenta ancora oggi una fonte di reddito per una cospicua fetta degli abitanti di questa cittadina impiegati nelle aziende locali che si occupano della coltivazione di cereali e frutta (uva in particolare) a cui si affiancano la celeberrima produzione di carciofi e l'allevamento di bestiame. La presenza di piccole e medie imprese del settore industriale, sono meno significative nell'assorbimento di manodopera, con qualche eccezione nei comparti enologico ed agroalimentare, e in quello del legno.
