Origini del cognome Quaranta

L'etimologia del nome Quaranta deriva dalla parola latina quadra-ginta, che significa quattro volte dieci, composta da quadra, quattro, e ginta, ovvero dieci.

Secondo gli storici dell'araldica dei cognomi, il significato e le origini del numero cardinale quaranta, derivano da un evento storico specifico risalente al Medioevo: il culto dei Quaranta Martiri di Salerno. La storia del nome Quaranta, di radici cristiano-medievale, inizia nel XI secolo a Salerno, sotto il regno di Guaimario IV. Si narra che quaranta pellegrini provenienti dalla Terra Santa e diretti al monte Gargano giunsero a Salerno e, sotto la guida di un prode condottiero normanno, scacciarono gli invasori Saraceni. Il cavaliere fu definito, per tale glorioso evento, con l'appellativo "Dei Quaranta" che si diffuse anche verso i suoi discendenti. Da qui l'origine del cognome Quaranta e dei suoi derivati, come Quarantelli e Quarantini. Il cavaliere ricevette in dono dal Principe Guaimario IV un feudo di Fossalopara, ubicato fra Salerno e Cava de' Tirreni. In quella zona, il nobile dei Quaranta fece erigere un castello (attualmente abbandonato) per viverci in estate e la Chiesa dei Quaranta Martiri.

La casata dei Quaranta divenne, in pochi decenni, una delle famiglie più illustri e prestigiose del Principato. Nel periodo angioino alcuni componenti della famiglia si trasferirono a Napoli, ricoprendo cariche di alta rappresentanza nel Parlamento Napoletano. Nei secoli a seguire alcuni rami della famiglia si stabilirono in altre città, come Roma, Bari, Gaeta, oltre Salerno, Napoli e Cava de' Tirreni. Ad ogni modo rimane aperta tra gli storici la disputa sull'autentica nazionalità del cavaliere, colui che è stato il capostipite della famiglia Dei Quaranta. In particolare, si discute sulle probabili origini normanne (ipotesi più avvalorata), salernitane o longobarde. Quaranta è, tra i cognomi italiani, uno dei più antichi e diffusi in tutta la penisola. Al sud, il cognome ha un ceppo in Puglia con una notevole diffusione ma è frequente anche nel Lazio e in Campania. Al nord, si evidenzia un ceppo soprattutto in Lombardia, in Emilia Romagna e in Piemonte.

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