Origini del cognome Murgia

L'origine del cognome Murgia ha il colore, il profumo e il sapore della Sardegna.

Il suo significato e origini, infatti, sono legati all'etimologia dialettale sarda "murgia", ovvero salamoia, acqua salata, che a sua volta deriva dal latino "muria". E' uno di quei cognomi italiani tipici di una singola regione, in questo caso la Sardegna, dove si registrano addirittura 1985 presenze. Tuttavia il cognome Murgia è diffuso anche in altre località, soprattutto nell'Italia centrale e settentrionale: nel Lazio con 120 casi, in Lombardia con 117, in Piemonte con 99, in Liguria, Toscana ed Emilia Romagna con numeri intorno al 50, per finire con 3 in Abruzzo e solo 1 in Basilicata. Murgia si presenta anche con delle varianti, tutte riscontrabili nella maggior parte dei casi nel territorio sardo: Murgiadate, Murgiamauro, Murgiana, Murgianella, Murgiani, Murgiano, Murgianu, Murgie e Murgio. La storia nome ci mostra una famiglia di antiche e illustre origini stanziata nell'hinterland sardo, in particolare in provincia di Sassari e Cagliari, già dal XIV secolo: era considerata una stirpe nobile, anche se non risulta affatto iscritta nè nell'Elenco Nobiliare della Sardegna nè nel Registro della Nobiltà Italiana. Nel 1634 fonti documentarie riferiscono che la famiglia Murgia, originaria del sassarese, avendo accumulato un notevole patrimonio venne decorata del titolo di cavalierato ereditario.

I Murgia più conosciuti nella provincia di Cagliari ben presto strinsero parentela con altre famiglie di nobili origini, tra cui gli Assator e i Bonfant, questi ultimi iscritti invece tuttora nell'Elenco nobiliare sardo. Noto alla storia furono: Domenico Murgia, sindaco nel 1588 di Villanova e curatore della Chiesa di San Giacomo e Michele Murgia nominato beneficiato e domer del Duomo di Cagliari intorno al 1600. Tracce di un'altra famiglia Murgia si scorgono a Stampace sempre nella seconda metà del XVII secolo. L'araldica cognomi presenta numerose incertezze: alcune fonti mostrano uno stemma costituito da uno scudo azzurro con al centro l'immagine di un leone e tre stelle, sorretto da due cavalli sormontati da una corona; altre fonti non mostrano alcuna arma e nessuno stemma. La mancanza di immagini univoche è sicuramente da ricollegare alle riserve sul titolo nobiliare di questa famiglia, la quale probabilmente era solamente considerata nobile ma non possedeva effettivamente il titolo nobiliare.

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