Origini del cognome Valenti

Valenti è un cognome assolutamente panitaliano,l'origine del cognome Valenti, così come molti altri cognomi italiani, va fatta risalire ad un termine latino. L'etimologia ci dice che deriva dal termine valentem, il participio passato del verbo valere che significa essere forte. Il significato e origini si fanno risalire al tempo dei romani ed al termine valeo che significa aver potenza e capacità, valente infatti è anche un aggettivo riferito a chi è capace in un'attività o in una professione.

La storia del nome Valenti è comune a quella di altri cognomi derivanti dal termine valentem come Valente, Valentini, Valentino, Valentin, Valentinelli, Valentunuzzi. È possibile che durante il Medioevo, quando in una famiglia si venivano a creare due capostipiti, il cognome di famiglia poteva essere sbagliato e magari la forma singolare diventava plurale, in questo caso chi il cognome Valente poteva diventare Valenti. 

Il cognome Valenti è diffuso un po' in tutta Italia, sono più di 5 mila persone che portano questo cognome, ma è soprattutto il sud Italia che conta più Valenti, con in testa la Sicilia seguita da Lombardia ed Emilia Romagna.

L'araldica cognomi ha molte famiglie nobili che portarono questo cognome, si ha notizia di Valenti con il titolo di conti e di baroni nello stemmario europeo. Si vuole che alcune delle nobili famiglie che portarono questo cognome, abbiano avuto un origine spagnola, ed ebbero come capostipite, nel XIII secolo, un giurato di Parma di Maiorca, Valentín Sestorres, i cui discendenti iniziarono a portare il cognome Valenti o Valentin. I discendenti si spostarono, nel corso degli anni anche in Italia ed in Francia.
In Italia, un'illustre famiglia Valenti, è quella di Trevi, i cui membri ricoprirono importanti cariche nei secoli, tra di loro ci furono infatti magistrati, cardinali, vescovi ed importanti collezionisti.

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