Origini del cognome Palermo

Di derivazione toponimica dall'omonimo capoluogo siciliano, il cognome Palermo è in effetti soprattutto presente in questa Regione, dove possiamo contarne più di 1200 "esemplari". Cospicue presenze si registrano però pure in Calabria, Campania, Lazio, Lombardia e Piemonte.

L'origine del cognome Palermo va ricercata, come per tutti i cosiddetti toponimici, nella necessità di identificare le persone e le famiglie in base alla loro provenienza. "Mario Palermo" era dunque: "Mario che veniva da Palermo", cosicché risultava facile distinguerlo da altri omonimi. E, come tutti i cognomi italiani che contengono un'indicazione geografica, anche Palermo può segnalare un'origine ebraica. Era infatti costume piuttosto frequente, per le prime comunità ebraiche stanziate sul territorio della Penisola, accostare al nome proprio quello del centro che ospitava la Sinagoga viciniore. Per quanto riguarda il significato specifico della parola "Palermo", l'etimologia rimanda ai tempi della Magna Grecia: l'italiano Palermo è infatti una variante del greco "Panormus" = "tutto porto". Gli antichi Greci ribattezzarono così la fiorente capitale della Conca d'Oro - precedentemente conosciuta con il nome di "Ziz" (= fiore) attribuitole dai Fenici che l'avevano fondata fra l'VII e il VI secolo a. C. - per via dell'affaccio al mare e della sua conformazione territoriale.

L'araldica dei cognomi vuole che i Palermo provengano da una antica e nobilissima famiglia originaria di Scicli, titolare di diverse baronie e principati, che dominava su gran parte del territorio siciliano.

Una variante abbastanza diffusa di questo cognome è Palermi, che denuncia una chiara derivazione dalla forma latina del genitivo locativo, e significa appunto "di Palermo"; è maggiormente presente in zone distanti dal ceppo originario, specie nell'Italia centrale (teramano, piceno e Roma). Altre mutazioni sono poi: Di Palermo, Panormo e Panormi - gli ultimi due equivalenti dialettali di Palermo, dall'antico nome della città.