Il cognome Capasso ha la sua massima diffusione nel Napoletano, essendo in questa zona al 19° posto. Nella classifica fra i cognomi italiani invece è solo 565°. Esiste anche la variante Capassi, molto rara e caratteristica della zona di Avezzano.
Il significato e le origini delle due varianti risalgono a soprannomi attribuiti per indicare l'attività lavorativa del soggetto o le sue caratteristiche fisiche. Il mestiere a cui è legata l'origine del cognome in questione è la produzione di giare e vasi. Con il termine dialettale capasa si indicava infatti un grande contenitore utilizzato per la conservazione di prodotti alimentari.
L'etimologiadi capasa è legata a sua volta al vocabolo latino capax (ampio, capace).
Per quanto riguarda la storia del nome si ha notizia già nel secolo IX di una nobile famiglia napoletana, proprietaria di un feudo al tempo degli Svevi. Tommaso Capasso, dopo la sconfitta alla battaglia di Benevento nel 1266, ebbe la confisca dei beni da parte di Carlo I d'Angiò. Nel 1275 Pietro fu tesoriere dello stesso Carlo I.
Per l'araldica dei cognomi, lo stemma dei Capasso, conti della Pastena, raffigura una croce di S. Andrea d'oro in campo azzurro e quattro teste di leone con la lingua rossa.