Origini del cognome Sartori

Il cognome Sartori conta 6224 presenze sull'intero territorio italiano, è dunque da considerarsi piuttosto comune. In Veneto se ne contano 2821, in Lombardia 1003, in Emilia Romagna 688 e via via a calare fino a raggiungere un unico rappresentante in Molise. Ha una percentuale di presenze altissima sul territorio nazionale dove raggiunge la quota del 98%. La storia del nome porta alle sue numerose declinazioni, a partire da Sartor, specifico dell'intera provincia di Treviso e di quella a sud di Pordenone. Sartorelli, altra variante di Sartori, trova la sua localizzazione di elezione nel Nord della penisola italiana mentre Sartorio è tipico della zona dell'alto milanese e dell'intero varesotto. Sartori, invece, più democraticamente, non fa differenze e la sua presenza viene rispettata in uguali percentuali in tutto il Nord Italia.

Il significato e le origini del nome e dei suoi derivati sembrano affondare le proprie radici in Sartorius, cognomen di origine latina. L'etimologia lo inserisce dunque nel gruppo di cognomi che derivano dal mestiere e dalla professione del capostipite oppure dalla sua somiglianza con un rappresentante della categoria. Non di rado si usava attribuire questo tipo di soprannome anche a coloro che, in occasioni di giochi, feste, recite o processioni erano soliti impersonare una particolare figura sia di artigiano sia di nobile o di ecclesiasta. Non è da escludere anche un legame con la topomastica che legherebbe l'origine del cognome Sartori alla cittadina di Sartirana, nei pressi di Pavia. Tra l'altro, a sostegno di questa tesi, va detto che il cognome, secondo alcuni studiosi, pare essere originario proprio di questa zona. L'affermazione è però in contrasto con quanto ci dice l'araldica dei cognomi che ci riporta a un'antica e nobile famiglia Sartori che trova le proprie origini nella zona dei Sette Comuni, più precisamente di Asiago. In Val di Brenta, nel 1440, viene segnalato un Pietro Sartori nel paese di Valstagna mentre, nel 1582, Nicolò Sartori di Valstagna comprò con la somma di 500 ducati la cittadinanza vicentina.

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