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L'origine del cognome Pinto conduce il lettore alle antiche tracce nella lingua latina. L'etimologia di questo cognome va ricercata nel termine latino "pictus" dal quale derivano le parole italiane tinto, dipinto oppure colorito. Questa traccia rappresenta la chiave di volta per comprendere significato e le origini di questo cognome.
L'antico uso di attribuire dei soprannomi è da considerarsi il padre di molti dei cognomi italiani. In questo caso sarebbe stato attribuito il soprannome "pictus" ad alcuni individui che presentavano una carnagione di colorito scuro e ciò avrebbe originato il cognome attuale Pinto.
L'origine di questo cognome in realtà appare meno lineare di quanto ci si aspetti. Oltre all'antica derivazione latina, si aggiunge una radice storica che ricondurrebbe tale cognome ad una derivazione altrettanto importante per assonanza dalla penisola iberica e, più nello specifico, dal ramo ebraico portoghese. Ciò spiegherebbe la ricchezza di fonti storiche nelle quali è citato il suddetto cognome.
La storia del nome ci porta infatti alle sue antiche origini portoghesi. In questo ambito la famiglia Pinto rivestì un ruolo di primaria importanza nella nobiltà dell'epoca. Le origini di questo ramo della famiglia risalgono alla prima metà del XII secolo. Nel corso di ben quattro secoli la famiglia ebbe modo di mantenere il suo ruolo di prestigio nel panorama iberico.
Dallo studio dell'araldica dei cognomi si ha traccia del passaggio di un ramo della famiglia Pinto nel territorio della Castiglia risalente al periodo compreso tra il 1600 e il 1700. Fu dal ramo spagnolo che ebbe origine la discendenza italiana di questo cognome che si è poi diffusa nel territorio abruzzese, soprattutto all'Aquila, e nel Sud Italia dando origine al ramo napoletano.
La nutrita storia e le radici etimologiche di questo cognome ci portano a dedurre la derivazione delle sue due varianti Pinto e Pintus: nella prima forma si richiamano le radici storiche mentre la seconda forma ricorda la radice lessicale del termine.
Il cognome Pinto risulta più diffuso nel Sud della penisola italiana e soprattutto in Campania e Puglia ma comunque vanta una diffusione omogenea nel restante territorio italiano. La variante Pintus è invece radicata in Sardegna.