Origini del cognome Carta

Sul territorio italiano si contano circa 4496 persone che portano il cognome Carta e di queste, circa 3078 si trovano nell'isola sarda: ricercare la radice del cognome Carta significa quindi immergersi nella storia antica e densa della Sardegna. Un reticolato fittissimo di tradizioni, a volte impossibile da penetrare fino in fondo persino per i sardi. Non lasciamoci ingannare dalla parola da cui è vestito, questo cognome: il fatto che la "Carta" sia presente compagna dell'uomo da sempre potrebbe limitare la ricerca etimologica al fatto che i Carta siano, in relazione, produttori di carta o giocatori di carte: la nostra ricerca ha dato invece risultati molto interessanti.

Arriva a noi dal latino Charta, ma della parola si ha testimonianza anche nella lingua greca antica e stava ad indicare un papiro, un supporto su cui segnare per commercianti e scrittori. Il vocabolo greco era stato tratto presumibilmente dalla lingua egizia, che l'avrebbe a sua volta assorbita dal lessico fenicio. Forme dalla radice simile si riscontrano anche nel linguaggio degli Assiri e dei Berberi: tutte civiltà che sostarono a lungo in Sardegna. Molto intensa fu anche la permanenza romana sull'isola e sembra che il sardo parlato attualmente nell'entroterra isolano sia il più vicino al latino parlato nell'età dell'Impero.

La storia del nome Carta sembra quindi legato sia alla Charta latina, che indicava documentazione di stimata rilevanza sia all'importanza che gli ebrei, presenti sull'isola per molti secoli, davano alla parola stessa: la CARTA, che unita al suono dei codici esoterici scritti su di essa, dette origine alla Kabbalah! Gli Ebrei si considerano il popolo del Libro, o della Parola Scritta sulla Carta Sacra. Quindi, sia essa in Cartapecora o in Papiro, i Carta ricoprivano probabilmente un ruolo sacro di scriba e divulgatori della storia delle tradizioni del luogo. L'etimologia spinge al limite il significato e le origini del nome, ritenendo che CARTA sia una troncatura della parola estesa CARTHAGINENSIS, ovvero cartaginese: potrebbe essere stato un modo per indicare il ceppo di origine.

Per quanto riguarda l'araldica del cognome il blasone si riferisce al titolo di Nobile Cavaliere, riconosciuto da Re Carlo Alberto nel 1833 a Salvatore CARTA, in qualità di Capitano delle Milizie Barracellari e di Censore locale di Oristano, per essersi distinto in battaglia per valore e coraggio. Sullo stemma araldico campeggia un leone color oro su fondo blu, simbolo di nobiltà e potere.

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