Origini del cognome Gatti

Gatti è un cognome diffuso principalmente in Lombardia e in regioni del nord Italia, come Emilia Romagna e Piemonte.
L'origine del cognome è tutta italiana ed ha forte legame con i territori della circoscrizione di Lecco dove, ancora oggi, è maggiormente presente.

I Gatti, anche se in alcuni casi rarissimi, hanno rappresentanze in ogni Regione Italiana e sono iscritti nei libri di residenza di 1912 Comuni. I tre ceppi principali che hanno dato il via alla loro espansione, provengono dal milanese, da Lodi e da Pavia.

La storia del nome ha radici antiche e deriva sicuramente dal felino domestico. Il significato e le origini dell'attribuzione di tale nome ad un casato, è da imputarsi a ragioni comportamentali o di somiglianza fisionomica dei capostipite dei Gatti. In alternativa, il legame col cognome può essere scaturito da una particolare passione per i gatti, che hanno originariamente coinvolto membri della famiglia.

L'etimologia del nome risale al latino cattus o, ancora, al greco kattos. Il cognome è presente anche al singolare ed in altre forme derivanti da esso, come Gattara, Gattinoni, Gattino, Gattinaro, Gattico, Gattuso.

Nel campo dell'araldica dei cognomi, i Gatti sono rappresentati da uno scudo su sfondo azzurro, con al centro un agile gatto bianco che domina una montagna, con attorno al capo tre stelle gialle.

Tra gli antenati illustri della stirpe Gatti, c'è il pittore Bernardino Gatti, nato a Pavia e morto a Cremona, nel 1576. Le sue opere più famose sono una Ultima Cena, l'Assunzione che si trova nel Duomo di Cremona e la decorazione della cupola di Santa Maria della Steccata a Parma.

I Gatti, noti al mondo dello spettacolo e del cinema moderno, hanno come principali esponenti il calciatore Fabio Gatti, con militanze nel Napoli e a Perugia e Franco Gatti, musicista e fondatore dei Ricchi e Poveri.
In totale, Gatti compare 7755 volte su tutto il terrritorio nazionale.

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