Origini del cognome Vitiello

Dei cognomi italiani, Vitiello ha maggiore concentrazione nella zona campana e laziale. Delle 2631 persone totali appellate con questo cognome, ben 1729 si trovano in Campania.

L'origine del cognome ci riporta subito alla mente che Vitellia era una città del Lazio al tempo dell'Impero, citata da Svetonio e che la Gens Romana Vitellia generò Aulo Vitellio, imperatore Romano. Nell'Urbe vi era addirittura una Via Vitellia che andava dal Gianicolo fino al mare, ma che non esisteva più già ai tempi di Svetonio, che la nomina come ricordo storico.

La storia del nome sembra legata al suono del termine "vitellio", che in italiano ci ricorda il vitello. In realtà l'etimologia sembra più vicina alla parola "vitium"(vizio) o "vitis" (vite). Il "vitium" è sostanzialmente un difetto, una imperfezione ma anche un vizio, un'azione di accezione negativa reiterata nel tempo e potremmo considerare il suffisso "ello", come un diminutivo per dire "vizietto".

Molto interessante e più adeguato al legame con le origini patrizie della famiglia è il derivato etimologico dal sostantivo "vitis": ove la vite non è soltanto la pianta che dà come frutto l'uva ma è anche così appellata la bacchetta di comando dei Centurioni, come segno di potere. In qualche occasione, la parola "vitis" indicava addirittura il grado di Centurione. Il significato e le origini di questo cognome non riportano al greco né in "ampelos" (vite) né in "ubris, cachìa" (vizio). Sembra invece che la radice sia da ricercare nel termine accadico "bittu" con il significato di tenda, abitazione e dove "ebitu" è una pianta rampicante che cresce espandendosi a pergola; oppure alla parola "bitti", piccolo muflone. Sta di fatto che il dialetto napoletano considera il "vitiello" come vitello a tutti gli effetti. Per quello che riguarda l'araldica dei cognomi, i membri della Famiglia Vitiello furono insigniti del titolo di Nobili e Conti e fanno parte parte dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Lo stemma presenta un fondo blu, con sole oro a sinistra, divisorio centrale grande, rosso e oro, simbolo arboreo a destra. Lo scudo è sorretto da cavalli in piedi, unghiati: simbolo di valore in campo di battaglia e di indipendenza, il tutto sotto la corona e la guida dell'imperatore Carlo VI (1714).

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