Il certificato di stato libero può essere richiesto da chiunque abbia un documento d'identità valido e abbia conoscenza certa degli elementi per l'identificazione dell'intestatario: cognome, nome e data di nascita (in mancanza di quest'ultima, esatto indirizzo). È necessaria inoltre la conoscenza certa dell'uso del certificato per la determinazione dell'imposta di bollo.
È necessario conoscere i dati anagrafici della persona residente nel Comune in cui si richiede il certificato.
Compilare il modulo che si trova presso l'ufficio competente del comune, specificando l'uso per il quale si chiede il rilascio e riportare gli estremi del documento d'identità. Ove abilitato il servizio, il certificato può essere richiesto, previo pagamento delle spese del servizio, anche allo Sportello Amico presso l'ufficio postale. Lo Sportello Amico è infatti autorizzato a rilasciare i certificati anagrafici (residenza, stato di famiglia, cittadinanza, stato libero e cumulativi) e i certificati di stato civile (nascita, matrimonio, decesso).
Il rilascio del certificato è soggetto al pagamento dei diritti comunali e di una marca da bollo di euro 16,00, salvo esenzioni previste dalla legge che devono essere specificate dal richiedente. Il costo dei diritti comunali dipende dal tariffario comunale ove si fa la richiesta, e sono comunque dovuti anche in caso di esenzione.
Il rilascio è di solito immediato.
Il certificato ha validità di sei mesi dalla data di rilascio. Se dopo la scadenza le informazioni in esso contenute non sono variate, l'interessato potrà dichiararlo in calce, senza l'obbligo di autenticare la firma nè di apporla in presenza dell'addetto comunale.
Nel caso tale certificato sia da produrre alla Pubblica Amministrazione e ai gestori o esercenti pubblici servizi, l'interessato ha facoltà di sostituire il certificato con un'autocertificazione, che dovrà essere accettata. L'interessato dovrà inoltre fornire tutti gli elementi necessari all'ente in questione per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti. Queste modalità non sono obbligatorie per gli enti privati, che pertanto possono continuare a richiedere la produzione di certificati.