Origini del cognome Barbato

Il significato e le origini del cognome Barbato si fanno risalire alla parola latina  barbatus, aggettivo che significa barbuto e può dunque essere riferito a una caratteristica fisica nella storia del nome che in epoca medioevale e successiva si è evoluto in un cognome utilizzato anche ai tempi dell'antica Roma: Lucius Cornelius Scipio Barbatus fu console dell'Impero attorno al secondo secolo a.C. La più alta concentrazione di Barbato si trova nella regione Campania (in cui 1404 persone portano questo cognome), in cui è vivo il culto di San Barbato, che visse fra il 602 e il 683 e di cui si racconta convertì al culto cristiano i Longobardi, oltre a compiere diversi miracoli.

Pur avendo delle alte concentrazioni soprattutto in Campania e Veneto, può comunque esser considerato per la sua diffusione capillare uno fra i cognomi italiani presenti su tutto il territorio nazionale. Oltre l'etimologia, si può considerare questo cognome anche dal punto di vista dell'araldica dei cognomi e dei blasoni nobiliari. Attorno al XIX secolo infatti diversi documenti citano i Barbato come nobili cavalieri dell'alta società di Messina; l'arma della famiglia messinese dei Barbato è caratterizzata da un volto umano, con barba e folti capelli corvini, sormontata da tre gigli simbolo di nobiltà e purezza.


Come molti altri cognomi italiani, un carattere dominante (la folta barba) è diventato con il trascorrere dei secoli un cognome. Attualmente sono 2595 le persone in Italia a portare il cognome Barbato, è diffusa su tutto il territorio anche la variante al plurale, Barbati, invero molto più raro (591 persone in tutta l'Italia) e diffuso in particolare in Lombardia e nel territorio di Cremona da cui sembra risalire l'origine del cognome dalle antiche origini latine.

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