Origini del cognome Bruno

Il cognome Bruno, insieme a tutti i suoi numerosi derivati, come i diminutivi Brunino e Brunetto o ancora Brunone e Brunello, Bruneti e Brunero, è uno dei più diffusi in territorio italiano, con più di 22.000 persone che lo portano, senza distinzioni di sorta tra il nord e il sud della Penisola. Come ben sanno gli appassionati di araldica e cognomi, infatti, un Bruno si può incontrare di frequente a Milano così come a Palermo ed è ampiamente attestato nelle regioni del centro.

Nella classifica di diffusione dei cognomi italiani, Bruno occupa infatti le prime posizioni e si colloca tra i primi venti, con una più marcata concentrazione in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia. Esattamente come molti altri cognomi italiani, anche Bruno ha significato e origini molto interessanti ed antiche. In particolare, l'origine del cognome si ricollega, ed è del resto piuttosto evidente, al significato stesso della parola. Bruno è infatti un appellativo che nasce in stretta connessione con l'aspetto della persona a cui si riferisce, legato al colore della carnagione, un po' più scuro del normale, o magari ai capelli neri o castani tipici delle popolazioni del bacino del Mediterraneo. Del resto la storia del nome risale addirittura ai tempi dell'antica Roma, quando si iniziò a collegare tale appellativo alle persone che presentavano quelle ben determinate caratteristiche fisiche. L'etimologia del cognome in senso stretto, tuttavia, non va associata al mondo latino, bensì a quello germanico. Erano infatti le lingue nordiche ad avere in origine nel loro vocabolario l'aggettivo Brun, utilizzato per l'appunto con il significato di scuro. Da lì tale sostantivo passò poi alle lingue latine e iniziò pian piano a diffondersi.

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